Smart Work nella life Balance

Sogno o Realtà?

---

Che tu sia già entrato nei meccanismi di gestione familiare o che tu sia invece più concentrato a vivere il tempo libero, creare un sano equilibrio tra la tua vita professionale e quella privata deve essere un obiettivo a cui non puoi (e non devi) rinunciare. Per comprendere bene di cosa stiamo parlando, dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo. 

---

Era la fine degli anni Settanta, nel Regno Unito, quando si cominciò a parlare per la prima volta di Work-life balance.

---

Per dare una definizione di questo concetto, potremmo dire che è la perfetta armonia tra vita personale e professionale, in un rapporto di equilibrio tra tempo libero, famiglia, salute e attività lavorativa, ambizione, carriera. Un tempo, questa linea era più marcata, ed era più facile tenere distinti i due ambiti: in passato, ad esempio, era quasi impossibile portarsi il lavoro a casa….

Oggi, in un mondo molto più frenetico e dove la tecnologia è entrata a far parte del nostro quotidiano, ci sono situazioni in cui separare lavoro e vita privata richiede, invece, delle attenzioni maggiori.

Come arrivare quindi ad un giusto compromesso tra vita privata e lavoro nell’era digitale? Come un manager moderno può riuscirci e come può agevolare il giusto equilibrio vita/lavoro della propria squadra?

SPOILER ALLERT: nel seguente testo non troverai i 5 consigli utili per… o altre cose simili.

---

Come prima cosa chiariamo da subito che non esiste un equilibrio unico per tutti.

In linea teorica e in senso generale, possiamo parlare di un work life balance positivo nel momento in cui il lavoratore si sente complessivamente appagato della sua vita e ritiene di dedicare il giusto tempo al perseguimento dei suoi obiettivi.

Quindi senza un lavoro soddisfacente non può esistere una vita privata soddisfacente ma è altrettanto vero il contrario.

Purtroppo ci sono tante variabili di cui tener conto: ogni persona, a seconda dell’età, delle esigenze e della situazione familiare, avrà un equilibrio che reputa corretto, mentre per il collega potrà risultare inadeguato.

Allo stesso modo, l’ideale di work life balance può anche variare di giorno in giorno o in base ai periodi dell’anno. Ciascun individuo ha priorità di vita diverse e per questo motivo è consigliabile che le aziende adottino un approccio più personale quando progettano iniziative per migliorare l’equilibrio casa-lavoro.

Sicuramente non esiste un equilibrio unico per tutti, né esiste un “giusto” e uno “sbagliato”: L’equilibrio tra vita e lavoro è un processo strettamente personale e in continua evoluzione, che può cambiare a seconda dell’età, degli obiettivi e del sistema di valori.

L’obiettivo di un manager dell’era digitale quindi è favorire il work life balance della propria squadra oltre che del proprio, ma anche saper leggere in anticipo le criticità e prevenire cali di produttività e di motivazione. 

---

Ma… come fare?

In attesa di approfondire l’argomento con degli specialisti del settore, che ci aiuteranno e guideranno nella conoscenza di metodi, attitudini e atteggiamenti corretti ecco alcuni punti di cui tener conto:

• Individuare le priorità.
• Capire che ogni persona è fondamentale.
• Conoscere e capire quali misure mettere in campo.

L’impegno in programmi di welfare offre molteplici ritorni positivi anche in termini economici per le aziende. A certificarlo è una ricerca della società internazionale di consulenza manageriale McKinsey & Company. Lo studio ha mostrato come, politiche rivolte al benessere dei dipendenti, permettano: di ridurre le assenze e le malattie fino al 15% con un risparmio annuo di circa 1.350 euro per dipendente; pianificare meglio le giornate lavorative; aumentare di circa il 5% la produttività che equivale a una riduzione della spesa di circa 1.600 euro a persona e diminuire i mesi di congedo per la maternità con rispettivo recupero di 1.200 euro per occupato.