
L’uomo cuscinetto tra 2 fuochi, un breve racconto di middle management.
Ve lo ricordate Aldo Baglio in “Tre uomini e una gamba”, bloccato su un dirupo ad urlare: “non posso né scendere, né salire…né scendere, né salire!” ?
Ecco, oggi vi racconto dell’uomo cuscinetto, un manager spesso di medio livello, che trascorre la propria vita professionale nella stessa situazione di Aldo, essenzialmente per due motivi: uno di tipo gerarchico (soprattutto nelle organizzazioni medio/grandi) e uno di tipo relazionale.
Ma andiamo con ordine, gerarchico abbiamo detto: sì perché l’uomo cuscinetto spesso viene messo a gestire un team, ma capisce ben presto di essere in quella situazione per la quale, pur magari non volendolo, deluderà qualcuno e, molto brutalmente, le scelte sono due: o chi sta sopra, o chi sta sotto.
Per l’uomo cuscinetto è troppo presto per fare un salto di livello e ricoprire posizioni direzionali, sarebbe sprecato in attività meramente operative e quindi vive in quel limbo per cui non è né carne né pesce.
Ho visto spesso nelle aziende questo uomo cuscinetto correre verso direzioni talvolta contrarie. Immaginatevi una vita professionale in cui vieni sostanzialmente tirato come una bambola di pezza da un lato e anche dall’altro…o schiacciato come un cuscinetto appunto.
Dal punto di vista relazionale invece, è anche peggio: proponi idee a chi sta sopra di te che non vengono ascoltate e può capitare che vengano fatte promesse che poi vengono disattese. Se tu il manager, sei tu il da buon leader dovresti fare il parafulmine su tutto quello che succede sopra per tutti quelli che stanno sotto e magari ce la fai anche, finchè ti accorgi che rischi di rompere tutto o rompere te.
Ho letto di recente l’estratto di un discorso del CEO di Google, Sundar Pichai, in cui mi sono molto rivisto: “Immagina la tua vita come se fossero 5 palline da far girare in aria cercando di non farle cadere. Una di queste palline è di gomma, altre 4 sono di vetro. Queste 5 palline sono: lavoro, famiglia, salute, amici, anima.
Il lavoro è la pallina di gomma. Ogni volta che cadrai sul lavoro potrai saltare di nuovo (e anche meglio di prima) in un altro lavoro. Se invece a cadere sarà una delle altre, non ritornerà alla sua forma di prima. Sarà rotta, danneggiata, crepata. È importante diventare consapevoli di questo il prima possibile e adattare adeguatamente le nostre vite.
Gestisci con efficacia il tuo orario di lavoro, concediti del tempo per te, per la tua famiglia, per gli amici, per riposarti e per prenderti cura della tua salute. Ricorda, se una delle palline di vetro si romperà non sarà facile farla tornare come prima.”
E forse Giovanni, sempre in “Tre uomini e una gamba” aveva ragione: è proprio così che si dovrebbe fare: appoggiare il piede su quella sporgenza a forma di zoccolo di gnu. Che poi, non conosco lo gnu, dovrei conoscere lo zoccolo di gnu?!
- I rapporti personali sono un’arma a doppio taglio - 2 Maggio 2023
- La saggezza del Tandem. - 5 Aprile 2023
- Collaboratori in carriera, quando l’allievo supera il maestro, senza invidie. - 10 Novembre 2022